Aumenti ingiustificati, in particolare per l’energia elettrica.
Il 2025 sarà un anno di aumenti per le bollette del gas e dell’energia elettrica. Si prevedono aumenti tra il 20 e il 30% circa, dovuti alla chiusura del metanodotto ucraino e a situazioni di mercato. Tuttavia gli aumenti non sono dovuti solo alla congiuntura economica ma anche al modo in cui questa viene gestita.
L’aumento interesserà tutti e non solo i clienti vulnerabili, come le notizie degli ultimi giorni hanno fatto credere, e ciò è dovuto alla variazione dei prezzi all’ingrosso che attualmente per il gas si attestano su 50 cents al mc e per la energia elettrica su 13 cents al kwh.
Se per il gas si può pensare ad una giustificazione dell’aumento non è così per l’energia elettrica. Pensate che in Spagna l’energia elettrica all’ingrosso nel 2024 valeva 6.3 cents al kilowattora, in Francia 5.8 cents e in Germania 7.8 cents contro i 10.8 cents dell’Italia.
Ciò grazie al fatto che il prezzo nazionale non viene fissato sul prezzo di produzione marginale più alto (quello prodotto con le centrali a gas), ma sulla media di tutti i costi di produzione (fotovoltaico, eolico, idroelettrico).
In soldoni questi rincari costeranno circa 6-700 euro in più all’anno per una famiglia media di 3 persone.
Spi Cgil Parma e Federconsumatori Parma consigliano di tenere d’occhio le bollette e di usufruire del mercato vulnerabili per chi ne ha diritto.
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