Sono stati resi noti ieri in conferenza stampa i risultati del 10° report di Federconsumatori sulle tariffe dei rifiuti, la TARI.
In Italia la spesa media annua della TARI 2016 della famiglia tipo composta di persone in appartamento di 100 mq è stata di 296 euro annui, lo stesso importo dell’anno 2015, a fronte di una deflazione su base annua dato ISTAT del -0,1%.
Se si confronta la spesa media annua del periodo 2010-20116 l’aumento è stato del 23 % a fronte di un’inflazione del 7,4%.
La città capoluogo con il valore più alto è Siracusa con 502 euro, la città con i costi più contenuti è Cremona con 195 euro.
E Parma? La Tari 2106 (sempre 3 componenti e appartamento di 100 mq) vale 255 euro con un decremento rispetto all’anno precedente dell’1,54%.
Confrontando il dato di Parma con le città vicine emerge un dato uguale a Reggio Emilia mentre Piacenza mostra un valore più elevato pari a 275 euro.
Anche Modena e Bologna risultano più costose rispetto a Parma, rispettivamente con 287 e 285 euro.
Per quanto riguarda la tipologia, sempre più diffusa, di famiglia mononucleare la media nazionale di spesa si colloca a 129 euro mentre a Parma la spesa si ferma a 119 euro.
In sintesi si può affermare che la tendenza molto marcata negli anni scorsi agli incrementi si è fermata e per quanto riguarda Parma, a livello nazionale si colloca al trentesimo posto tra le città meno costose, mentre in Emilia Romagna solo Ravenna a fare sensibilmente meglio.
Con l’incremento della differenziata e con la revisione al ribasso degli oneri di smaltimento è lecito e giusto attendersi in futuro, a Parma, un ulteriore e più sensibile decremento dei costi a carico dei cittadini.
La ricerca completa è visonabile su www.federconsumatori.it