Il sondaggio trasversale per comprendere il grado di competenze digitali degli intervistati è stato pensato per raggiungere soprattutto le persone meno avvezze all’utilizzo degli strumenti digitali e dei social, motivo per cui la raccolta delle informazioni è avvenuta attraverso questionari cartacei distribuiti negli sportelli di Federconsumatori nella provincia di Parma.
I questionari raccolti sono stati 188.
La classe anagrafica che ha risposto di più è quella con età superiore ai 60 anni, seguita da quella compresa tra i 50 e i 59 anni. La suddivisione tra uomini e donne è stata sostanzialmente paritaria. Per quanto riguarda il titolo di studio, la netta prevalenza è composta da diplomanti alla scuola primaria e secondaria. La maggior parte dei rispondenti è pensionata, mentre sono residuali i disoccupati e gli studenti. L’85% dei rispondenti risiede in comuni con oltre 10.000 abitanti con netta prevalenza per il comune capoluogo.
Alla domanda sul possesso di un pc, la fascia di età più anziana risponde positivamente al 50%. Nelle fasce di età più basse, risponde “sì” la totalità degli intervistati.
Le percentuali, anche per le fasce di età più elevate, si innalzano sensibilmente per quanto riguarda il possesso di uno smartphone (80%) e parimenti per la presenza del servizio wi-fi o fibra presso la propria abitazione.
Le percentuali si confermano anche per quanto concerne il possesso di una mail personale che però, per quanto riguarda il regolare utilizzo, vede scendere vertiginosamente le risposte positive al crescere dell’età.
Il giudizio sulle proprie competenze nell’utilizzo del pc o dello smartphone sono inversamente proporzionali al crescere dell’età anagrafica come fattore determinante.
Alla domanda se gli intervistati abbiano persone (conoscenti, amici, parenti) in grado di aiutarli nell’utilizzo dei dispositivi digitali, la risposta per le persone più anziane è, nella maggior parte dei casi, negativa e infatti, trovano proprio nell’associazione, un punto di appoggio.
Al quesito sull’utilizzo di tecnologie domotiche per la gestione della casa la risposta è negativa in modo trasversale.
E’ diffusa invece l’attivazione dello SPID anche nelle fasce d’età più avanzate. Diverso il discorso sull’attivazione in modo autonomo e sul corrente utilizzo che segna una forte caduta di risposte positive.
Anche la conoscenza dei possibili utilizzi è ridotta in quanto, generalmente, si conosce lo specifico utilizzo che ha spinto all’attivazione dello strumento.
Inoltre emergono forti difficoltà del suo utilizzo in autonomia.
Il profilo è praticamente totale tra gli under 50 mentre va a scemare col crescere dell’età.
Il sondaggio, che non ha quindi il livello di approfondimento di una vera e propria ricerca, non ha dato risultanze inattese. Le riposte confermano tendenze già note.
Semmai risultano più interessanti le osservazioni raccolte a voce dai nostri operatori che però meriterebbero una ricerca di carattere qualitativo, probabilmente più utile per orientare sia l’azione dell’associazione che le politiche pubbliche per una diffusione delle competenze digitali.
Si tratta di un percorso ineludibile, ormai quasi nessuno pensa che si tratti di un processo reversibile o rallentabile, ma complicato perché si tratta di lavorare sulle competenze individuali di persone mature, spesso, in età avanzata e con livelli di competenze bassi.
Il ruolo di associazioni come la nostra, che da diversi anni supporta le persone nell’utilizzo degli strumenti digitali, andrebbe maggiormente valorizzato dato che le reti familiari sembrano inadeguate allo scopo.