Nella riunione del CCU (Comitato Consultivo Utenti) di ATERSIR di cui Federconsumatori fa parte, presso la regione Emilia Romagna del 22 giugno scorso, si è appreso della decisione di IREN di chiudere gli sportelli per i cittadini utenti nei Comuni di San Secondo, Sorbolo, Fornovo, Collecchio, Medesano, Soragna e Busseto, sportelli definiti “periferici”, e di lasciare aperti Parma (solo strada S.Margherita), Ponte Taro, Felino, Langhirano e Colorno.
Un taglio drastico rispetto al quale Federconsumatori ha espresso contrarietà e rispetto al quale il CCU invierà parere all’Autorità Nazionale AEEGSI cui spetta l’ultima valutazione.
Occorre precisare che la scelta di IREN non era affatto obbligata, l’Autorità Nazionale nella Delibera 665/2015 (comunque astratta e sbagliata), invitava sì a rafforzare gli sportelli nel Comuni capoluogo ma non imponeva di chiudere quelli dislocati sul territorio provinciale; inoltre l’Autorità sollecitava un’intesa con le Associazioni dei consumatori che invece non c’è stata , limitandosi IREN al mero confronto presso il CCU di ATERSIR ma evitando qualsiasi discussione preventiva sul territorio nononstante i protocolli di relazione esistenti tra le parti; ma essendo una proposta negativa e irricevibile IREN ha ritenuto opportuno limitarsi alle formalità dell’ultimo minuto.
Si chiarisce che la delibera riguardava gli sportelli relativi al servizio idrico tuttavia i cittadini si rivolgevano agli sportelli anche per gli altri servizi gestiti da IREN (elettricità, gas, rifiuti).
Federconsumatori giudica il piano di IREN in modo fortemente critico in quanto complessivamente, e in particolare per i residenti nei nostri Comuni ma non solo, penalizzante. Una maggiore apertura dei punti rimasti attivi non compensa, per gli utenti, i disagi patiti in termini di tempo e soldi. Inoltre ricordiamo che lo Sportello on line, sbandierato come alternativa alla presenza sul territorio, viene utilizzato da pochissimi utenti e lo sportello telefonico poco si presta alla gestione delle pratiche più complesse sopratutto per gli utenti più in difficoltà.
Il vantato rapporto con il territorio da parte IREN risulta sempre più uno slogan vuoto, si assiste, per quanto concerne i rapporti con gli utenti, a una burocratizzazione ed accentramento delle scelte attraverso una omogenizzazione al ribasso. Per completezza d’informazione si menziona il fatto che l’altra grande società regionale, HERA, non ha tagliato la rete territoriale e le altre piccole società operanti in regione hanno mantenuto aperti tutti presidi esistenti.
Federconsumatori Parma ha scritto ai Sindaci dei Comuni interessati per informarli e per chiedere anche un loro intervento nei confronti di IREN.