4 mezzi pubblici TEP in panne in poco più di 24 ore. È la denuncia di Federconsumatori, che torna a chiedere un incontro con l'azienda dei trasporti pubblici di Parma e provincia. L'associazione dei consumatori ha raccolto dagli utenti le segnalazioni di autobus fermi per guasti e pubblicato sui propri social i video e le foto dei mezzi.
Due casi oggi, mercoledì 11 settembre, uno davanti al Teatro Regio e un altro in periferia. Ieri altri due bus rotti, uno portato via con il rimorchio, sempre in strada Garibaldi, e un altro fermo per un guasto nel sottopassaggio della stazione di Parma. Pochi giorni fa, lo scorso 5 settembre, in orario di punta, un altro autobus in panne aveva bloccato via La Spezia, nella zona di Lemignano, creando disagi alla circolazione fra Parma e Collecchio e agli utenti a bordo.
“Ora basta. È una presa in giro” attacca Fabrizio Ghidini, presidente di Federconsumatori, che ha scritto nuovamente a TEP, SMTP, Comune di Parma e Regione. La prima lettera all'azienda pubblica dei trasporti era stata inviata lo scorso 5 settembre ed è rimasta senza risposta.
“L’attuale Carta della Mobilità TEP prevede, per gli utenti vittime di questo tipo di disservizio, un ristoro risibile: il prezzo del biglietto nel caso in cui non intervenga un servizio sostitutivo entro 30 minuti nel caso di servizio urbano, 60 minuti se extra urbano. – ha scritto Federconsumatori – Si prevede poi, ma di fatto si tratta di un’ipotesi remota, la possibilità di un rimborso per spese sostenute per effettuare il viaggio con altri mezzi. È del tutto evidente che la sanzione prevista per il grave disservizio di TEP non è in alcun modo sanzionata mentre i danni per gli utenti possono essere anche considerevoli. Con le attuali regole per l’azienda non vige alcun serio deterrente per non incorrere in queste situazioni e al cliente rimane la beffa. Infine non vanno dimenticati i disagi che si possono creare alla mobilità di centinaia e migliaia di cittadini. Per queste ragioni Federconsumatori Parma chiede un incontro urgente a TEP per rivedere la norma a tutela dei consumatori e del buon funzionamento del servizio. La sanzione va inasprita e resa automatica e deve comprendere una più vasta casisitica di rimborsi (ritardi al lavoro, visite mediche saltate, ecc…) ovviamente documentabili. L’auspicio è che la problematica non venga snobbata e che si dia una risposta adeguata ai cittadini”.