Per i risparmiatori che hanno investito nei buoni postali serie O e P a cui Poste ha negato, con decisione unilateriale, il rendimento stampato sul retro del buono fruttifero acquistato, applicando invece rendimenti molto più bassi previsti dal D.M. n. 148 del 13.06.1986 (istitutivo della serie Q), si apre un possibile spiraglio.
Oggi la questione, già sollevata da Federconsumatori, è all’esame delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione su remissione del Procuratore Generale che ha chiesto un’interpretazione dell’art. 173 del D.P.R. 156/1973 (c.d. Codice Postale) idonea ad assicurare un’adeguata tutela dei diritti dei consumatori titolari dei buoni postali serie O e P.
Federconsumatori, in attesa della decisione che verrà assunta dalle Sezioni Unite, segnala fin d’ora l’opportunità che i singoli titolari dei buoni fruttiferi postali delle serie O e P interrompano le prescrizione decennale del relativo diritto.
I risparmiatori possono rivolgersi presso la sede e gli sportelli di Federconsumatori per sottoscrivere e inviare la lettera di interruzione dei termini prescrittivi e, per tutti i titolari dei buoni, per sottoscrivere la preadesione a eventuali azioni giudiziarie che potranno essere intraprese a seguito della pronuncia della Cassazione.